Classi energetiche e Attestato di Prestazione Energetica (APE): cosa sapere prima di acquistare o vendere casa

Quando si decide di acquistare o vendere un immobile, conoscerne la classe energetica e ottenere un Attestato di Prestazione Energetica (APE) rappresenta un passo essenziale. Questo documento, obbligatorio per tutte le compravendite e i contratti di locazione, racchiude informazioni fondamentali per valutare il livello di efficienza energetica dell’edificio, il suo impatto ambientale e i potenziali costi di gestione. Ma vediamo nel dettaglio cosa sono le classi energetiche, a cosa serve l’APE e come influiscono sulle trattative immobiliari.

Cos’è l’Attestato di Prestazione Energetica (APE)?

L’Attestato di Prestazione Energetica, o APE, è un documento ufficiale che certifica il rendimento energetico di un immobile. Questo attestato fornisce una classificazione dell’efficienza energetica dell’edificio, assegnandogli una classe che va dalla A4 (massima efficienza) alla G (minima efficienza). Ogni classe rappresenta il consumo energetico dell’edificio, calcolato sulla base di vari parametri come la qualità dell’isolamento, la tipologia degli impianti, la produzione di energia da fonti rinnovabili e altri dettagli tecnici. Avere a disposizione un APE è oggi obbligatorio sia per i venditori sia per gli acquirenti, ma soprattutto rappresenta una guida chiara per orientare le scelte.

  • Classi A4, A3, A2 e A: indicano edifici ad alta efficienza, con consumi molto ridotti e spesso dotati di impianti a energia rinnovabile. Si tratta di abitazioni costruite secondo criteri moderni e sostenibili, che possono offrire significativi risparmi energetici.
  • Classi B e C: edifici in buono stato di efficienza, spesso con consumi contenuti ma non equiparabili alle classi superiori. Si trovano generalmente tra le costruzioni recenti o in immobili ristrutturati.
  • Classi D e E: immobili con un livello di consumo energetico intermedio, spesso con margini di miglioramento, soprattutto in termini di isolamento termico e gestione dei consumi.
  • Classi F e G: sono le classi energetiche più basse, caratterizzate da consumi elevati e solitamente da edifici meno recenti. Questi immobili richiedono interventi per migliorare l’efficienza e ridurre le spese.

Quali fattori determinano la classe energetica?

La classe energetica di un immobile è determinata da diversi elementi, tra cui:

  • Qualità dell’isolamento: pareti, tetto e serramenti sono fondamentali per garantire efficienza termica.
  • Tipologia degli impianti: impianti di riscaldamento e raffrescamento, produzione di acqua calda e sistemi di illuminazione contribuiscono al consumo energetico complessivo.
  • Fonti di energia rinnovabile: la presenza di pannelli solari, pompe di calore o impianti fotovoltaici contribuisce a migliorare la classe energetica.

Un immobile con un’alta classe energetica (A o B) non solo offre benefici economici in termini di consumi, ma aumenta anche il proprio valore di mercato. Un acquirente sarà infatti più disposto a investire in una casa che promette risparmi sulle bollette e un ambiente confortevole. Al contrario, una bassa classe energetica può rappresentare un fattore di svalutazione e richiedere un prezzo di vendita più basso o interventi di riqualificazione per essere competitivi sul mercato.

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