Quando si decide di acquistare la prima casa, è fondamentale considerare non solo il prezzo, ma anche tutte le spese accessorie che accompagnano l’operazione. Oltre al costo dell’immobile, infatti, ci sono vari oneri che possono incidere sul budget complessivo, ma fortunatamente esistono anche diverse agevolazioni fiscali che rendono l’acquisto più accessibile.
Tra le spese più rilevanti c’è sicuramente quella per il notaio, una figura centrale nel processo di compravendita. Il notaio, infatti, si occupa di redigere e autenticare l’atto di vendita, gestire l’atto di mutuo se necessario, e curare tutti gli aspetti legali e fiscali. Il costo del notaio dipende da vari fattori, tra cui il valore dell’immobile, e può variare sensibilmente, quindi è sempre consigliabile richiedere più preventivi per trovare l’opzione più conveniente.
Oltre alle spese notarili, bisogna considerare anche i costi legati alla perizia dell’immobile, necessaria se si richiede un mutuo, e le spese di istruttoria della banca. Questi costi, seppur variabili in base all’istituto di credito, sono una parte fondamentale del budget complessivo per l’acquisto della casa.
Un altro aspetto è la provvigione dell’agenzia immobiliare, se si decide di acquistare tramite un mediatore e non da privato. Questa commissione, che si aggira solitamente intorno al 4 % del valore dell’immobile, va aggiunta al totale delle spese previste.
L’acquisto della prima casa offre però vantaggi fiscali significativi. Se si compra da un privato o da un’impresa che vende in esenzione IVA, si beneficia di una riduzione delle imposte. L’imposta di registro è fissata al 2% del valore catastale dell’immobile, mentre le imposte ipotecaria e catastale sono entrambe di 50€ ciascuna. Se l’acquisto avviene da un’impresa soggetta a IVA, l’imposta sul valore aggiunto è al 4%, con imposte di registro, ipotecaria e catastale fissate ciascuna a 200€.
Queste agevolazioni comunque sono accessibili a chi rispetta determinati requisiti. L’immobile ad esempio deve appartenere a specifiche categorie catastali che non comprendono abitazioni di lusso, e l’acquirente deve stabilire la propria residenza nel comune dove si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto, a meno che non ricadano in eccezioni specifiche, come nel caso del personale militare o dei residenti all’estero. È importante tenere presente che queste agevolazioni possono decadere se non vengono rispettate le condizioni previste, ad esempio in caso di vendita dell’immobile prima dei cinque anni, a meno che non si proceda con l’acquisto di una nuova prima casa entro un anno. In tali circostanze, l’acquirente sarà tenuto a restituire la differenza d’imposta e potrebbe incorrere in sanzioni.
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